Siamo all’ultimo giorno dell’anno liturgico. Da domani, con la prima domenica d’Avvento inizia il nuovo anno.
La messa di oggi fa da ponte tra le tematiche suggerite dalla liturgia in questo scorcio finale e quelle che faranno da riferimento alla prima parte dell’Avvento. Tra queste c’è l’invito a vigilare per essere trovati pronti nell’incontro con il Signore.
Il brano del Vangelo di oggi, infatti, proclama:
“Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere”.
Un’esortazione che sentiamo ancor più viva e urgente in questi giorni di particolare paura e sofferenza.
La forza per superare ogni difficoltà viene da questi due verbi: vegliare e pregare.
Vegliare per una sentinella significa molto più che stare svegli: richiede attenzione a ogni movimento, odore, rumore, che possa essere segno di pericolo. Potremmo dire che “vegliare” per noi cristiani è sinonimo di “vagliare”, discernere, verificare, ogni gesto, parola, pensiero e omissione, per capire dove si nasconde il pericolo o la tentazione.
Il setaccio che permette di vagliare è la preghiera: in essa la nostra vita passa tra le trame del Vangelo che consente di discernere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il buono dal cattivo, il vero dal falso.
Vegliamo, dunque, pregando!
Don Michele Fontana