Joseph Aloisius Ratzinger (nato in Baviera il 16 aprile 1927) è senza dubbio una delle menti filisofiche e teologiche più ferventi del XX secolo.
Nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga, creato cardinale nel 1977, fu chiamato a reggere la Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981 al 2005.
Con il conclave del 2005 succedette a Giovanni Paolo II come 265º papa della Chiesa cattolica (settimo di origine tedesca).
Nel concistoro ordinario dell’11 febbraio 2013 annunciò la storica rinuncia “al ministero di vescovo di Roma”, con decorrenza della sede vacante dal 28 dello stesso mese.
Circa otto anni sulla Cattedra di Pietro e quasi dieci da Papa emerito. Così, la Provvidenza divina, ha permesso che il suo magistero conoscesse il tempo della “parola” e quello del “silenzio”. Perché, citando il Qoelet, nella vita c’è un tempo per tutto, per tacere e per parlare.
71 anni di Omelie; innumerevoli saggi; 66 libri; 3 Encicliche; 4 Esortazioni Pastorali.
Tutto concentrato nelle ultime parole prima della morte avvenuta il 31 dicembre 2022: “Signore, ti amo“.
Una dichiarazione d’amore che ha accompagnato tutta la sua vita e che è stata il motivo di tutta la sua vita; ribadita con convinzione alla fine del cammino terreno perché era stata il fine di ogni passo di quel cammino.
Una dichiarazione che riassume le centinaia di migliaia di pagine da lui scritte, gli innumerevoli discorsi, i tantissimi insegnamenti, ogni suo gesto e decisione.
Nel ringraziare il Signore per il dono di Benedetto XVI, accogliamo questo testamento spirituale facendone la stella che illumini e guidi anche la nostra vita.
Attualmente la salma è esposta alla venerazione dei fedeli in piazza San Pietro, in attesa del funerale del 5 gennaio, che sarà presieduto da papa Francesco a partire dalle 9.30.
Per la prima volta nella storia un Papa officerà le esequie di un altro Papa.
Don Michele Fontana