Il Vangelo di oggi narra due guarigioni che Gesù compie in favore di altrettante donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome Giàiro, ed una donna che soffriva di emorragìa.
Sono due narrazioni, intrecciate tra loro, di cui sono possibili due livelli di lettura che dicono qualcosa di Gesù.
Un livello puramente fisico: Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo.
Un livello spirituale: Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui.
Questi due racconti sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita.
A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è la salvezza dell’anima e una fede sempre più salda.
Gesù che si fa attento alla sofferenza umana, invita a pensare a tutti coloro che aiutano gli ammalati a portare la croce, in particolare i medici, gli operatori sanitari e quanti assicurano assistenza religiosa nelle case di cura.
Sono, questi, vere e proprie “riserve d’amore”, che dissetano l’umanità sofferente e donano speranza al mondo intero.
Don Michele Fontana