Quest’anno siamo chiamati a vivere il tempo di Quaresima in “quarantena“.
Ritorniamo a sentire questo numero, 40, che è presente tante volte nella Bibbia e indica sempre un periodo che segna una situazione provvisoria e di attesa.
Noi tutti, abituati a vivere giornate frenetiche, corse contro il tempo, appuntamenti ad incastro, ci siamo trovati bloccati in casa da un amico sconosciuto che è piombato all’improvviso ricordandoci che la vita non è nostra: per quanto ci affanniamo, per quanto accumuliamo, per quanto siamo importanti per il mondo, arriva qualcuno che ti riporta all’essenziale.
E questo inevitabilmente mi porta a ricordare i 40 giorni di Gesù nel deserto. Un’esperienza che ci insegna a confidare anzitutto nella parola di Dio, che non ci libera dai problemi, ma ci dà la forza per affrontarli.
In questi giorni ci sentiamo fragili, impotenti, impauriti, ma sicuramente non soli, perché Gesù ci ha detto: “Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine“.
Allora, abbiamo la certezza che non stiamo percorrendo questo tratto di strada soli, che c’è Lui sempre accanto a noi e ci dà la forza per rialzarci più forti di prima.
Viviamo questo tempo per ritrovarci, viviamo quell’intimità con Dio che ci aiuterà a celebrare la Pasqua con una fede più consapevole.
Manuela Zofrea