“Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina“.
Questa similitudine troviamo, incastonata come una preziosa gemma, nel brano evangelico di questa penultima domenica del tempo ordinario.
Quando la pianta del fico inizia a germogliare, porta con sé il messaggio di una vita che rinasce anche dopo il più rigido degli inverni.
Il ramo, prima ligneo e apparentemente morto, lentamente si fa tenero e la linfa riprende a dare vigore alle rinsecchite arterie: la vita sta per esplodere in tutta la sua bellezza.
Inesorabilmente spuntano le foglie, e tutt’intorno la natura si profuma di coloriti fiori dando il benvenuto alla primavera, anticipo dell’estate.
In Palestina la primavera è brevissima, pochi giorni ed è subito estate. Così Gesù invita coloro che assistono a questo spettacolo di coglierne un richiamo offerto dal creato alla vicinanza di Dio, che continuamente sta alla porta e bussa.
La natura diventa, quindi, la prima “Bibbia”, un messaggio quotidiano del Signore per ogni uomo, attraverso cui annuncia che egli “viene” come gioiosa primavera ogni giorno dei nostri giorni, in ogni situazione delle nostre situazioni, in ogni storia delle nostre storie.
Viene… e non lo fa come dito puntato, ma come un abbraccio, una linfa che fa germogliare vita, un profumo di speranza che ridona colore ai nostri giorni.
Don Michele Fontana