La liturgia di questa domenica ripropone il Prologo al Vangelo secondo Giovanni.
Si tratta di uno dei maggiori componimenti biblici in cui lirismo e teologia raggiungono vertici elevatissimi.
Al centro metrico e concettuale c’è il versetto 1,14 che nella traduzione corrente dei testi CEI è reso con la celebre frase:
“Il Verbo si è fatto Carne, e ha posto la sua dimora in mezzo a noi“.
I vocaboli originari però dovrebbero essere più propriamente tradotti con:
“Il Verbo si fece Carne e pose la sua tenda in mezzo a noi“.
Nell’ Antico Testamento, durante il lungo esodo, nell’accampamento degli Israeliti (fatto di tende) c’era la “tenda dell’ incontro” con Dio, luogo della sua presenza in mezzo al Popolo. Questo santuario era detto casa, residenza, abitazione divina sulla terra.
Con Gesù, Dio pone definitivamente la sua tenda in mezzo a noi.
In qualunque posto abitato dagli uomini, dovunque c’è una relazione umana, Gesù pone la sua tenda!
L’annuncio del Natale è un messaggio di gioia e di speranza: ciascuno di noi può pensare alla propria vita, alle difficoltà, agli sforzi, al lavoro, alle relazioni, con tanta fiducia perché sa che Gesù ha piantato la sua tenda proprio lì.
Don Michele Fontana