“Non temere Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita”.
Così l’angelo Gabriele nel Vangelo di oggi.
Zaccaria e sua moglie Elisabetta sono due persone giuste e fedeli. Ora sono anziane e vedono sfuggire il desiderio della vita, avere un figlio, per il quale hanno speso infinite preghiere bagnate da altrettante lacrime.
Zaccaria appartiene a una delle ventiquattro classi sacerdotali che a turno serve nel Tempio di Gerusalemme, quindi una settimana ogni sei mesi. In una di queste settimane gli viene assegnato il compito di entrare nel recinto più interno per compiere, verso sera, il rito dell’offerta dell’incenso. È un’occasione rara perché i sacerdoti sono numerosi. Possiamo immaginare, dunque, l’emozione e la trepidazione con cui si dirige verso l’altare del Signore, da solo, con un pugno di incenso da bruciare.
Come se questo turbinio emozionale non bastasse, gli si presenta l’angelo Gabriele che lo invita a non temere. Quindi gli dà la bella notizia: “La tua preghiera è stata esaudita, tua moglie Elisabetta ti darà un figlio e tu lo chiamerai Giovanni”.
Ecco la buona notizia, letteralmente “vangelo”, di oggi, che diventa vangelo anche per noi. Il Signore esaudisce la preghiera di chi si avvicina a lui con in mano il turibolo dell’incenso, nel quale offrire le proprie opere, trasformandole in profumo di preghiera.
La lieta notizia è ancora più sconvolgente perché, ponendoci come riferimento la nascita di un bimbo in un grembo sterile, e per di più da due genitori molto avanti negli anni, invita a non avere timore a chiedere e sperare: veramente nulla è impossibile a Dio.
Don Michele Fontana