Chiesa gremita all’inverosimile, come non si vedeva dai tempi migliori pre-covid, lunedì 24 ottobre a Satriano marina per accogliere il vescovo Claudio Maniago venuto a benedire e conferire il Mandato ecclesiale a catechisti, educatori e Capi Scout delle foranie di Squillace, Soverato, Chiaravalle e Serra.
Si tratta delle quattro circoscrizioni appartenenti al territorio dell’antica e nobile diocesi di Squillace (eretta già nel V secolo), da cui provengono illustri personaggi, da Cassiodoro alla beata Mariantonia Samà. Un territorio che si estende sulle provincie di Catanzaro e Vibo Valentia, e conta 102.275 abitanti, distribuiti in 37 comuni con 58 parrocchie, molto differenti tra di loro sia per orografia (dal livello zero sul mare della costa ionica ai 1423 metri del monte Pecoraro nel comune di Mongiana), sia per demografia (dai quasi 9000 abitanti della parrocchia di Soverato ai poco più di 200 abitanti della frazione Elce della Vecchia).
Durante il rito, guidato dal direttore diocesano dell’Ufficio Catechistico, don Michele Fontana, e presieduto dal Presule, ci si è messi in ascolto della Parola di Dio, intronizzata solennemente a inizio preghiera, proclamata nelle Letture e attualizzata nell’esortazione del Vescovo.
Le parole d’incoraggiamento e sprone di mons. Maniago, hanno esortato i catechisti a non rimanere ancorati alla nostalgia, ma ad avere il coraggio di cogliere la presenza e l’opera di Dio nell’oggi della storia, nel cambiamento globale che stiamo vivendo. Il vescovo ha poi invitato ad avere Gesù come baricentro della vita, della spiritualità e del servizio ecclesiale; a essere frequentatori del Vangelo; a partecipare con rinnovata convinzione all’Eucaristia; a essere amorevoli e affidabili.
Dopo l’esortazione, i fedeli hanno consegnato direttamente nelle mani del presule le lettere parrocchiali scritte in risposta al quesito posto dall’Ufficio Catechistico riguardanti il cammino sinodale; quindi un rappresentante per forania ha letto pubblicamente il proprio contributo.
Molto emozionante, dopo la benedizione, il segno della luce in cui ogni parrocchia ha acceso una lampada attingendo dalla fiamma posta davanti all’Evangeliario, impegnandosi a portare quella luce nella propria comunità. Segno di un percorso di fede che nasce dall’incontro con il Signore, nella Chiesa in comunione, per raggiungere tutte le realtà e tutti i fedeli.
Al termine della celebrazione, i convenuti di ogni parrocchia, insieme ai rispettivi parroci, hanno letteralmente assediato il vescovo per ringraziarlo del bellissimo pomeriggio vissuto insieme e per la consueta foto ricordo.
Una catechista della forania di Soverato