Oggi con il sacro rito dell’imposizione delle ceneri inizia solennemente il cammino quaresimale che ci condurrà fino alla Pasqua.
Nella liturgia eucaristica questo percorso si apre con l’invito che Dio stesso ci rivolge attraverso le parole del profeta Gioele: “Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti“.
Con tutto il cuore, cioè dal centro dei pensieri e dei sentimenti, dalle radici delle decisioni, delle scelte e delle azioni.
Ecco dunque come vivere questa Quaresima: riconducendo i pensieri nei pensieri di Dio; i sentimenti nei sentimenti di Dio; le decisioni nei progetti di Dio; le azioni nell’agire di Dio.
Perché questa scelta possa concretizzarsi, e non rimanere un pio desiderio d’inizio cammino, il profeta Gioele invita al digiuno.
Il digiuno quaresimale è un atteggiamento di sobrietà e rinuncia a qualcosa della propria vita (beni, abitudini, privilegi, piaceri, vizi, difetti, ecc.) per crescere nell’amore verso il Signore e il prossimo.
Questo atteggiamento è reso evidente e comunitario nella pratica dei digiuni e delle astinenze tradizionali:
Mercoledì delle Ceneri e Venerdì Santo, chi ha una età compresta tra i 18 e i 60 anni è tenuto al digiuno dai cibi (un unico pasto per tutta la giornata, che può essere preso un po’ a colazione, un po’ a pranzo e un po’ a cena) e astinenza dalle carni (per chi ha più di 14 anni).
I Venerdì di quaresima, invece, si osserva la sola astinenza dalle carni (per chi ha più di 14 anni).
Queste pratiche, proprio perché segno e strumento della scelta di “ritorno al Signore con tutto il cuore“, devono essere accompagnate dalla preghiera, dall’ascolto della Parola di Dio, dalle opere di elemosina e da altri gesti di carità e misericordia.
Buona Quaresima a tutti.
Don Michele Fontana.
