Quest’anno la seconda domenica d’Avvento coincide con la solennità dell’Immacolata Concezione.
Liturgicamente siamo quindi portati a unire le due feste e leggere l’una con gli occhi dell’altra. Così l’Immacolata Concezione diventa chiave interpretativa del periodo d’Avvento.
Il Vangelo proposto offre un ulteriore suggerimento su come intendere l’Avvento sull’esempio di Maria.
Il brano infatti rimanda all’Annunciazione quando la vergine fanciulla di Nazareth riceve l’invito di Dio, da parte dell’angelo Gabriele, di diventare la madre di suo Figlio.
Maria accoglie la volontà divina e si prepara a donare Gesù al mondo.
In questo avvento mariano, cioè di attesa della nascita di Gesù, sua madre non rimane ferma, timorosa, e si mette in fretta in cammino verso la casa della sua cugina, a oltre 100 chilometri di distanza, e raggiuntola si mette al suo servizio per circa tre mesi.
San Luca descrive l’incontro tra Maria ed Elisabetta e la gioia che riempie la casa e il grembo di quest’ultima al saluto della cugina.
Ecco come vivere il periodo di Avvento alla luce di Maria: nel servizio.
Un servizio che parte dai familiari senza dimenticare gli estranei.
Un servizio che è aiuto concreto senza dimenticare il sostegno spirituale.
Con Maria, e imitando Maria, viviamo questa seconda settimana di Avvento anche noi pronti a servire.
Partiamo dai nostri familiari, da mariti, mogli, figli, che abitano nella nostra stessa casa, ma ricordiamoci anche degli altri.
Siamo disposti a sacrificare tempo ed energie per aiutarli praticamente, ma non dimentichiamoci anche di pregare per loro.
Don Michele Fontana