Nel Vangelo della solennità dell’Assunta, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’angelo Gabriele, la Vergine Maria si affretta a far visita a sua parente Elisabetta. Entrando nella dimora della cugina la sua prima frase è: “L’anima mia magnifica il Signore“.
Magnificare letteralmente significa fare grande, ingrandire.
Maria vuole magnificare Dio, farlo grande. Non perché al Creatore del creato, al Signore dei signori manchi qualcosa, ma perché vede la sua infinita grandezza e vuole gridarla al mondo intero.
Incontrando Elisabetta, Maria non “ingrandisce” i suoi problemi, le difficoltà incontrate con Giuseppe (che intendeva ripudiarla), le peripezie affrontate nel lungo viaggio. Vuole solo ingrandire Dio e lodare il suo amore.
Quanto insegnamento a noi che, spesso, quando c’incontriamo facciamo a gara a chi ha problemi di salute più grandi, a chi sta affrontando peripezie più pesanti.
Pronti a piangerci addosso per attirare le attenzioni degli altri, finiamo con ingrandire oltre misura le difficoltà, percepirle o farle percepire più pesanti di quello che sono. Così ci lasciamo assorbire dalle paure che ci schiacciano e ci soffocano.
La Madonna, al contrario, guarda alla grandezza di Dio. Da lì nasce la sua gioia. Non dall’assenza di problemi, che prima o poi arrivano, ma dalla convinzione che il Signore ci è sempre vicino per rinnovare le sue “grandi cose”
Seguiamo l’esempio: ricordiamoci di lodare Dio; ringraziamolo per quello che fa per noi, per ogni giornata che ci dona, per l’amore e il perdono, per la sua tenerezza.
Se non vediamo il bene ricevuto, il cuore si rimpicciolisce.
Se, invece, come Maria, ricordiamo ciò che il Signore compie per noi, anche attraverso gli altri, il cuore si allarga di speranza e gioia.
Don Michele Fontana