Gesù diceva ai discepoli: “Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti… Nessun servitore può servire due padroni”.
Nessun domestico può servire due signori.
Abitando il nostro tempo, potremmo chiederci: A chi asserviamo la nostra vita? Per chi profondiamo sforzi e sacrifici?
È necessario porci queste domande e, soprattutto, rispondere con onestà.
Il rischio, infatti, è di pensare di servire Dio, ma praticamente vivere in contrasto con la sua parola e il suo cuore.
Un rischio che potremmo estendere a tanti altri “valori” della nostra vita, come pensare di servire la famiglia, ma essere attratti da esperienze che di fatto la sgretolano; pensare di servire i figli, ma essere immersi in tanti impegni che impediscono di stare loro vicino; pensare di servire le amicizie, ma essere schiavi di gelosie, invidie e comportamenti che creano divisioni; pensare di servire la pace, ma essere artefici di pettegolezzi e incomprensioni; pensare di servire la giustizia, ma dare esempi di comportamenti negativi e lesivi; pensare di servire la salute, ma tenere condotte erronee. E così via.
Come scongiurare questi pericoli?
Gesù suggerisce di fare attenzione alle piccole scelte di ogni giorno.
Anche le cose di poco conto sono determinanti: determinano a poco a poco un asservimento a una direzione di vita, liberano o imbavagliano la capacità di creare bene, non solo di pronunciarsi su questo o su quello, bensì di scegliere chi vogliamo essere.
Don Michele Fontana