L’Arca dell’Alleanza era una cassa di legno d’acacia nella quale erano custodite le Tavole della Legge date da Dio a Mosè sul Sinai. Di circa 110 centimetri di lunghezza, 66 di altezza e profondità, era chiusa da un coperchio d’oro e ai lati aveva fissate, con quattro anelli d’oro, due stanghe di legno dorato che servivano per trasportarla.
Quando il re Salomone costruì il celebre Tempio, la fece collocare al suo interno, nella parte più sacra (1 Re 8-9), il “Santo dei Santi“, sotto due cherubini che stendevano le ali proteggendola dall’alto. Il giorno dell’ingresso nel sacro edificio, una spettacolare nube riempì il Tempio tanto che i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio. Allora Salomone disse: “Il Signore ha deciso di abitare nella nube“. Secondo gli Israeliti, infatti, si stava assistendo a una manifestazione visibile della presenza divina.
L’Arca che entra nel Tempio del Signore, ed è da lui abitata (nella nube), può essere considerata immagine della vocazione cui tutti siamo chiamati: entrare nel Tempio del Cielo, il Paradiso, per essere abitati da Dio mentre abitiamo il suo cuore.
L’episodio narrato, nel rivelare simbolicamante la vocazione di ogni uomo, spiega anche in che modo realizzarla: come quell’Arca si entra nel Tempio portando le Tavole della Legge e rivestiti d’oro.
Porta con sé le Tavole della Legge chi accoglie i comandamenti e vive secondo la volontà di Dio.
Essendo l’oro il metallo e il colore della divinità, si riveste d’oro, come l’Arca, chi riveste il cuore e le azioni della santità di Dio.
Don Michele Fontana