“Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Arriva la pioggia. E così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Farà caldo. E così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?”.
In concreto, Gesù rimprovera i suoi uditori di essere abili nel saper conoscere i “segni del tempo”, cioè i segnali meteorologici di prossimi cambiamenti climatici, ma di non saper riconoscere i “segni dei tempi”, cioè i segnali dei cambiamenti storici, e gli insegnamenti che attraverso essi il Signore vuole dare.
Lo stesso richiamo, Gesù oggi rivolge anche a noi.
A noi, leoni da tastiera, che basta una ricerca frettolosa su Google o Wikipedia per sentirci preparati in tutto, e autorizzati ad aggredire e insultare chi pensa differentemente.
A noi che, pur avendo seguito il catechismo solo fino a dieci anni (e, magari, trenta/quarant’anni fa), ci sentiamo in dovere di giudicare anche il Papa, mettendoci presuntuosamente al suo livello, senza avere stessa formazione teologica, conoscenza dei fatti, santità di vita, esperienza pastorale, responsabilità di governo.
A noi che sui social saltiamo, con abilità acrobatica, giorno dopo giorno, dal considerarci esperti metereologi, virologi, politici, scienziati, sportivi, economisti, legislatori, teologi, e da ultimo anche registi.
A noi, che pensiamo di poter giudicare tutto e tutti credendo di decifrare i “segni del tempo”.
Come mai non riusciamo a discernere i “segni dei tempi”?
Come mai non riusciamo a capire cosa veramente sta accadendo a noi e al mondo intero?
Come mai non riusciamo a comprendere a quali cambiamenti ci sta guidando il Signore attraverso la storia?
Forse perché la vera sapienza non si acquisisce con una ricerca frettolosa su internet, ma è frutto di tempo, silenzio, ascolto, meditazione, dialogo e preghiera.
Don Michele Fontana.