Nella seconda lettura di oggi S. Giovanni scrive:
“Figlioli, se sapete che Dio è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è stato generato da lui” (1 Giovanni 2,29-36).
Per giustizia non si deve intendere un semplice legalismo, tantomeno la pedissequa osservanza di norme e precetti richiesti dalla sacra Scrittura o tramandati dalla tradizione.
La giustizia è il cuore stesso di Dio, secondo il quale ogni cosa è stata creata e si mantiene in esistenza mediante un ordine prestabilito.
Giusto è quindi colui che vede e vuole secondo il cuore di Dio.
Siamo giusti quando leggiamo la storia e i fatti a partire dal cuore del Signore, e ci impegniamo a viverli secondo la sua volontà.
Il frutto di questa giustizia piove dal cielo e fiorisce dalla terra: piove dal cielo perché essa attira la benedizione divina; fiorisce dalla terra perché la volontà di Dio guida, azione dopo azione, scelta dopo scelta, verso il vero bene.
Nel brano che stiamo meditando, Giovanni ricorda che chi opera la giustizia è generato da Dio, sia nel senso che Dio lo ricrea ogni volta nel suo amore e nella sua grazia, sia nel senso che la giustizia stessa è generata da Dio, viene solo da lui.
Non ci illudiamo, pensieri cattivi non possono generare giustizia; sentimenti non santi non possono generare giustizia; opere e azioni peccaminose non possono generare giustizia.
Don Michele Fontana