La prima lettura di oggi, tratta dal Libro dell’Apocalisse, presenta due immagini: la mietitura e la vendemmia. Vorrei soffermarmi sul contenuto simbolico della seconda.
“Un angelo uscì dal tempio che è nel cielo, anch’egli tenendo una falce affilata. Un altro angelo, che ha potere sul fuoco, uscì dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Getta la tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». L’angelo lanciò la sua falce sulla terra, vendemmiò la vigna della terra e rovesciò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio”.
Il mondo è rappresentato sotto la figura di un’unica vigna, e la storia è un immenso tino. I grappoli della vigna devono essere vendemmiati e le uve mature pigiate nel tino e spremute.
I grappoli richiamano le sofferenze che crescono nella nostra umanità: le persecuzioni, le difficoltà, le malattie, le crisi. In questi giorni è rigoglioso il vitigno della pandemia.
Da notare che l’angelo che dà ordine per la vendemmia “ha potere sul fuoco”, simbolo della preghiera.
La visione dona, quindi, una luce di speranza nelle sofferenze, come quella mondiale che stiamo attraversando: arriverà il momento in cui i grappoli saranno recisi e versati nel grande tino, e ciò che darà ordine alla falce di vendemmiarli è la preghiera.
Guardano crescere l’uva anche nella nostra vigna, non abbattiamoci ma trasformiamo la disperazione in speranza, l’imprecazione in preghiera.
Don Michele Fontana