“Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?… Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?”.
Queste due parabole suonano come un avvertimento dinanzi alle nostre scelte; sia quelle esistenziali e vocazionali, sia quelle quotidiane.
Innanzitutto chiedono di evitare la superficialità; di non lasciarsi infiammare dal fuoco del momento, dal pur necessario entusiasmo, dal solo innamoramento, ma saper prendere tempo con calma per fare silenzio, esaminare se stessi, gli altri e la realtà.
È l’azione del discernimento, difficile ma assolutamente necessaria per percepire la voce del Signore, non soltanto nel groviglio di parole fuori di noi, o nell’evolversi dei fatti intorno a noi, ma soprattutto nel suo lieve sussurro dentro di noi, nel cuore più profondo, là dove Dio parla personalmente.
Soprattutto la seconda parabola, inoltre, spiega che occorre misurare bene le forze per vincere quello che sarà un combattimento contro le difficoltà e le tentazioni, gli ostacoli e le cadute che inevitabilmente potranno avvenire.
Ascoltando la propria intimità, discernendo la voce di Dio dalle altre voci che ci abitano, guardando con realismo a ciò che siamo e alle nostre possibilità, a ciò che è e alle sue potenzialità, possiamo giungere a una scelta; magari facendoci aiutare da chi è più avanti di noi nella vita secondo lo Spirito, ma sempre coscienti che l’amen può solo essere nostro.
Non dimentichiamo, comunque, di affidare scelte e opere alla grazia del Signore.
Don Michele Fontana