“Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno”.
Nella proclamazione del Vangelo della Messa oggi ascolteremo queste parole di Gesù.
La metafora della porta oltre a spronarci a cercare il vero ingresso che apre il nostro futuro ultraterreno alla felicità, ci invita a vedere la nostra stessa quotidianità, la nostra giornata, come una serie di stanze attraverso cui passiamo, dopo averci dimorato per un tempo più o meno breve.
Ogni luogo che frequentiamo, ogni ambiente in cui ci troviamo, ogni persona che incontriamo, ogni attività che facciamo è come una stanza della nostra giornata.
Il Vangelo di oggi, dunque, invita a entrarvi passando per la porta stretta, l’unica che permette di abitare quella stanza nella benedizione di Dio, alla luce della sua presenza, con la sua protezione e il suo amore.
Ma qual è questa porta? L’insegnamento e l’esempio di Gesù.
È stretta perché a noi costa sacrificio, richiede qualche rinuncia, soprattutto ci impone di modificare i lati oscuri del nostro carattere e smussare gli angoli acuminati del nostro comportamento.
Oggi, in ogni stanza in cui entreremo, ripensiamo a quest’invito di Gesù e carichiamoci di buona volontà.
Don Michele Fontana