Uno scriba, fine teologo e attento studioso delle sacre Scritture, porge una domanda a Gesù: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?“.
Si trattava di una “quaestio” ricorrente nelle scuole rabbiniche, con cui si cercava di scoprire quale fosse il comandamento che racchiude tutti gli altri e, pertanto, permette di capire fin dove è consentito osare, fin dove si estende il confine sottile tra peccato e non peccato.
Gesù ribalta la prospettiva e parla di amore!
È come se dicesse: non vi preoccupate di ciò che dovete o non dovete fare, o fino a che punto potete o non potete osare, amate e basta!
Amate Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza; e amate il prossimo come voi stessi.
Questi due comandamenti, che poi sono uno solo con due polarità, riassumono e completano la Legge, cioè tutta la volontà del Signore su ciascuno, momento per momento della sua vita.
L’amore per il Signore, dunque, non si accontenta di obbedire ai comandamenti ma va oltre.
Come afferma S. Agostino: “La misura dell’amore è amare senza misura“.
Don Tonino Bello parlando di quel “senza misura” scrive: “È un latino semplice, che vuol dire amore senza limite. Anzi, per essere più fedeli alle parole, bisognerebbe tradurre così: amore senza moderazione, smodato, sregolato… senza freni, senza ritegno“.
Amare smisuratamente il Signore significa riconoscere il suo volto in quello degli altri (un familiare, un amico, ma anche uno sconosciuto… e addirittura un nemico) e semplicemente amarlo!
Don Michele Fontana