Siamo nella “domenica della gioia”, così chiamata perché le preghiere e le letture della liturgia invitano insistentemente a rallegrarsi.
Per l’occasione il colore dei paramenti sacerdotali si cambia dal viola, tipico dell’Avvento, in rosaceo. È il colore dell’aurora in cui il buio più pesto della notte si schiarisce per preannunciare il sorgere del sole e la nascita di un nuovo giorno.
Quelle sfumature, che illuminano l’orizzonte e rallegrano i cuori, infatti, sono causate dall’astro celeste che, benché ancora non si veda all’orizzonte, manda i suoi raggi per oltrepassare l’atmosfera e portare la lieta notizia di una nuova alba.
Questa simbologia permette di fare il punto della strada nel cammino d’Avvento che stiamo vivendo e nella nostra stessa vita.
Il rosaceo dei paramenti, che attenua il viola del tempo liturgico, annuncia che il sorgere del vero Sole è vicino, e invita a riconoscerne la luce che oltrepassa gli orizzonti più bui per raggiungerci nelle vicende quotidiane.
Da qui la motivazione alla gioia, non come vuota allegrezza per il godimento di momenti effimeri, transitori e fugaci, ma come consapevolezza che c’è sempre una luce più forte del buio più tenebroso. Una luce che siamo invitati a riconoscere nelle sfumature rosacee della vita, vedendovi l’annuncio del Sole che mai ci abbandona, e ora si avvicina per far sorgere un nuovo giorno.
Per noi cristiani la gioia ha i colori dell’aurora!
Don Michele Fontana