Il 12 dicembre la Chiesa festeggia la Madonna di Guadalupe, chiamata affettuosamentea “Morenita“, patrona di tutti i popoli di lingua spagnola e del continente americano, apparsa in Messico tra il 9 e il 12 dicembre 1531.
La caratteristica della sua venerazione è che la Vergine si mostra con i tratti meticci, misti occidentali e aztechi (fino ad allora non comuni).
Proprio per questa caratteristica Papa Francesco ha commentato:
“Si è meticcia per noi, si è meticciata… per essere Madre di tutti, si è meticciata con l’umanità. Perché? Perché ha meticciato Dio. Ed questo è il grande mistero“.
Con il “sì” a Dio, la Vergine ha permesso al Signore di unire la sua divinità alla nostra umanità, il Cielo alla Terra.
Come Gesù, anche noi siamo chiamati a essere “meticci”, unendo alla nostra umanità la divinità della grazia, i doni dello Spirito Santo.
Come Maria, anche noi dobbiamo permettere al Signore di entrare nella vita di ogni altro, impastarsi con la sua storia, meticciarsi con i suoi talenti e le Sue virtù.
Queste parole, oggi vorrei porre alla mia e alla vostra riflessione.
Intanto ricordo che la Penitenzieria Apostolica, su mandato di Papa Francesco, ha concesso l’indulgenza plenaria ai fedeli di tutto il mondo che celebreranno da casa, questo 12 dicembre, il 125° Anniversario dell’Incoronazione della Madonna di Guadalupe.
Si potrà ottenere l’indulgenza rimanendo nelle abitazioni e venerando una sacra immagine della Madonna di Guadalupe, oltre alle solite condizioni: preghiere secondo le intenzioni del Papa, Confessione e Comunione (appena possibile).
Don Michele Fontana