“Il tempo (kairos) è compiuto e si è avvicinato il regno di Dio”.
Secondo il Vangelo di Marco queste sono le prime parole dette da Gesù all’inizio del ministero pubblico.
Possiamo credere che esse siano anche le prime parole che rivolge a noi all’inizio di ogni giornata, di ogni attività, di ogni opera.
Uno dei riferimenti biblici che fanno da sfondo a questa frase è il libro di Daniele in cui si annuncia l’avvento del regno di Dio che avrebbe superato tutti gli altri regni umani e non avrebbe avuto mai fine.
Il profeta doveva sigillare il suo libro sino al “tempo” dell’avvento di questo regno.
Gesù annuncia, quindi, che quel tempo tanto atteso è finalmente arrivato.
Il significato delle parole, tuttavia, non orienta solo lo sguardo verso il passato (profezie precedenti), ma s’indirizza anche verso il futuro, rivolgendosi a ciascuno di noi.
Kairos, infatti, è tempo favorevole, tempo della grazia e della benedizione di Dio.
Così, quell’invito, ripetuto ai nostri orecchi all’inizio di ogni attività, annuncia che il tempo che stiamo per vivere può diventare “kairos”, tempo di grazia e benedizione.
Qui sta la bellezza del messaggio evangelico: ogni momento della quotidianità, ogni circostanza, sia bella che brutta, sia gioiosa che triste, sia adorabile che detestabile, può trasformarsi in tempo di benedizione e crescita se la viviamo nella volontà di Dio.
Don Michele Fontana