Mercoledì, con il solenne rito dell’imposizione delle sacre ceneri, abbiamo iniziato il cammino della Quaresima.
Le letture della Santa Messa di questa prima domenica intendono aiutarci a meglio comprendere il senso da dare a questo percorso.
Il “senso del cammino” inteso come “significato” che questa Quaresima deve avere per noi; ma anche come “direzione” che vogliamo dare alla vita in questi quaranta giorni.
Seguendo quest’intento, il Vangelo ci accompagna nel deserto, dove Gesù fu condotto dallo Spirito Santo, e lì vinse la tentazione.
Rileggendo la narrazione ci accorgiamo che le tentazioni descritte riguardano scelte concrete e interessano episodi specifici:
“Di’ che queste pietre diventino pane“;
“Gèttati giù [da questo punto del Tempio];
“Tutte queste cose io ti darò“.
Gesù identifica le tentazioni e le sconfigge perché conosce il pensiero di Dio e il suo spirito è reso forte dalla preghiera.
Richiamando il parallelismo tra i quaranta giorni della Quaresima e i quaranta giorni di Gesù nel deserto, la liturgia in modo chiaro invita a fare di questo tempo di grazia un’opportunità per affrontare e vincere le tentazioni.
La prima cosa da fare per sconfiggere le tentazioni è saperle riconoscere. Si tratta, infatti, di episodi concreti in cui si offrono a noi scelte specifiche che ci spingono ad agire in modo contrario alla volontà di Dio.
Il deserto quaresimale è, allora, luogo di meditazione in cui confrontare ogni scelta e azione della vita con il pensiero del Signore, la sua Parola.
Il deserto quaresimale è anche spazio di preghiera, in cui invocare da Dio luce per conoscere in cosa cambiare; forza per rinvigorire la volontà di conversione; benedizione che accompagni nello sforzo.
Don Michele Fontana