Con il Mercoledì delle Ceneri inizia solennemente la Quaresima.
E’ un tempo di grazia in cui siamo invitati a riprendere in mano la nostra vita e le nostre relazioni (famiglia, amicizie, lavoro, ecc.): fare un’attenta verifica; conoscere e correggere ciò che le sta disturbando; comprendere e migliorare ciò che le sta giovando.
Per quest’obiettivo saranno di aiuto momenti di quiete e silenzio, lontani dal trambusto sonoro, iperattivo ed emotivo in cui siamo immersi.
Un silenzio riempito di “Parola”, la parola del Signore che, sola, può illuminarci e accompagnarci.
Alla meditazione sulla nostra vita, fatta alla luce della Parola del Signore, deve seguire ogni giorno una decisione ferma di migliorare qualcosa in noi.
Si comprende, allora, l’importanza degli altri segni tipicamente quaresimali: la preghiera e il digiuno.
Il digiuno non deve essere visto come un semplice e vuoto “non prendere cibo”: si può e si deve digiunare da tante cose, soprattutto ciò che fa male a noi stessi e alle nostre relazioni.
Il digiuno è giusto quando diventa un “sacrificio” che accompagna la preghiera; rafforza la volontà; alimenta la carità.
Accompagna la preghiera perché la rende piena: preghiamo con la bocca e con il corpo.
Rafforza la volontà perché dimostra che, se vogliamo, possiamo dominare i nostri istinti, vincere le passioni, superare i limiti.
Alimenta la carità perché il nostro miglioramento si riversa positivamente anche sugli altri, e anche perché ciò che “risparmiamo” con il digiuno siamo chiamati a condividerlo con chi è in necessità.
Da quanto appena detto, appare chiaro che un digiuno senza preghiera, senza volontà di migliorare, e senza carità non ha valore: è vuoto!
Come Parrocchia attraverseremo la Quaresima con un impegno quotidiano comune che sarà rivelato, giorno dopo giorno, con l’hashtag #camminodiquaresima!
Don Michele Fontana