Continuando il discorso della montagna, nel Vangelo che sentiamo proclamare questa domenica, Gesù dice ai presenti:
“Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli“.
Per chiarire il messaggio, prosegue con tre esempi pratici in cui prende in considerazione altrettanti comandamenti: “Non uccidere“; “Non commettere adulterio“; “Non giurare il falso“.
Mentre scribi e farisei, nell’ipocrisia, vivevano solo esteriormente i comandamenti, Gesù chiede a noi, suoi discepoli, di superare questo stile di “giustizia”, andando oltre l’osservanza formale per comprendere il cuore di Dio in ogni richiesta, e vivere secondo il suo spirito.
Così, “Non uccidere” non costringe solo a non commettere il reato di omicidio fisico di una persona, ma si allarga a tutto ciò che può ledere la sua dignità, il suo buon nome, la sua pace, la sua serenità. Andando ancora oltre, non si riferisce solo alle persone fisiche, ma anche alle realtà sociali, alle esperienze di vita e di fede.
Anche “Non commettere adulterio” non si riferisce solo ad atti venerei, ma a tutto ciò che può distogliere il cuore dalla persona cui ci si è legati davanti al Signore, come amicizie ambigue, utilizzo dei social in modo equivoco, ecc.. Andando ancora oltre, il Comandamento si può estendere a tutto ciò che può turbare la vita familiare.
Seguendo lo stesso spirito, “Non giurare il falso” non si riferisce solo al giuramento giudiziario, ma a tutte le volte che con la nostra testimonianza diretta o indiretta inoculiamo nel cuore e nella mente di altre persone pensieri e giudizi negativi e falsi.
Gesù, in pratica, chiede di non essere come i “farisei ipocriti” che si servivano del Signore per ostentare una presunta giustizia e santità che invece non possedevano.
Siamo anche noi farisei ipocriti quando predichiamo comunione, ma creiamo divisione.
Siamo anche noi farisei ipocriti quando parliamo di pace, ma nemmeno salutiamo il nostro fratello.
Siamo anche noi farisei ipocriti quando gongoliamo nel sentirci considerati santi, ma alimentiamo pettegolezzi.
Siamo anche noi farisei ipocriti quando ci diamo un’aurea di giustizia, ma ci comportiamo in modo opposto umiliando e trattando male.
Siamo anche noi farisei ipocriti quando ci nascondiamo dietro la maschera del perbenismo e poi ci crogioliamo in calunnie, acredine, invidie, gelosie, cattiverie.
Siamo anche noi farisei ipocriti tutte le volte che “predichiamo bene e razzoliamo male”!
Il Signore Gesù ci aiuti a entrare nel suo cuore e vivere secondo il suo spirito.
Don Michele Fontana