Il Vangelo di questa giornata riporta l’inizio della predicazione di Gesù (Matteo 4,12-25).
Quando Gesù ha notizia che Giovanni il Battista, il maestro che egli ha seguito come un discepolo, è stato arrestato e imprigionato da Erode, allora si “ritira“ in Galilea, lasciando la Giudea e soprattutto la regione tra Giordano e mar Morto dove Giovanni aveva predicato e battezzato.
Questo ritirarsi, si ripeterà altre volte nella vita di Gesù, come già era avvenuto quando Giuseppe, suo padre secondo la Legge, si era ritirato in Galilea per fuggire da Archelao.
A Cafarnao Gesù sceglie una casa come dimora sua e dei più stretti discepoli. Da qui la sua missione riprenderà forza, vigore e incisività.
Come avvenuto precedentemente per la scelta della Galilea, anche ora per Cafarnao, il posto del “ripiegamento” diviene luogo di nuovo slancio, centro di nuova missione.
Anche questo può essere un insegnamento del Vangelo odierno, invitandoci a trasformare i posti delle nostre ritirate e delle nostre apparenti sconfitte, in luoghi di rinascita.
Quando siamo costretti ad abbandonare qualcosa o qualcuno; quando le vicissitudini e le avversità della vita c’impongono a ripiegare su luoghi, attività e impegni per noi di secondaria importanza, non ci scoraggiamo, non facciamoci prendere dallo sconforto, dall’umiliazione o dalla delusione, ma con più entusiasmo riprendiamo l’avventura della fede.
Trasformiamo i luoghi di apparente ritirata in occasioni di nuova vita.
Don Michele Fontana