L’ultima domenica del tempo ordinario la Chiesa festeggia “Cristo re dell’universo“.
Dalle letture liturgiche si capisce immediatamente qual è il messaggio che si intende dare.
Il Vangelo, infatti, porta sul Golgota, monte fuori Gerusalemme dove secondo la credenza religiosa fu sepolto Adamo, per assistere alla crocifissione di Gesù insieme a due delinquenti.
L’iscrizione appesa sul patibolo con le motivazioni della condanna proclama chiaramente “Gesù Nazareno re dei Giudei“. Uno dei ladroni al suo fianco lo riconosce come re e parla del suo Regno chiedendogli di ricordarsi di lui quando ne prenderà possesso.
Ecco il paradosso che si disvela ai nostri occhi: il luogo del supplizio e lo strumento di morte diventano trono regale; un uomo deturpato dalla passione è proclamato re.
La forza di questo paradosso sta nella forza dell’amore che porta il Padre a offrire il Figlio, e il figlio a donare la propria vita per tutti noi.
Il messaggio che consegna questa visione è: Chi ama regna!
Se è vero, come è vero, che non sempre “chi regna ama”, cioè chi governa lo fa per amore del suo popolo, con disinteresse e dedizione, è altrettanto vero che “chi ama regna”, cioè quando amiamo una persona siamo capaci di regnare nel suo cuore. Non ci sono altri accessi al trono dei cuori delle persone se non l’amore. Questo principio don Bosco lo pose al centro del metodo preventivo.
Il secondo messaggio che ci viene offerto è che “l’amore porta il regno”. Anche in questo caso, se è vero, come è vero, che non sempre “il regno porta l’amore”, cioè non sempre le società e i poteri cercano il bene comune, è altrettanto vero che “l’amore porta il Regno”, quello con la R maiuscola, la presenza e la benedizione di Dio.
Quando amiamo portiamo il Regno di Dio, la pace e la gioia nella vita e nei cuori delle persone.
Don Michele Fontana