La terza domenica d’Avvento è comunemente conosciuta come la domenica della gioia.
Anche il colore liturgico dei paramenti si attenua nel rosaceo.
Le preghiere della Messa, a partire dall’Antifona d’ingresso, e le letture sono un continuo invito alla gioia. La gioia che assume i colori di un pensiero positivo sulla vita.
Nella prima lettura il profeta Isaia dona un messaggio di speranza al popolo di Israele invitandolo a pensare positivamente il futuro: il Signore lo avrebbe liberato dall’esilio in terra straniera in cui si trovava.
Nella seconda lettura e nel Vangelo il pensiero positivo è alimentato dalla consapevolezza che il Signore viene.
Capiamo allora il motivo dell’invito alla gioia di oggi: il Signore viene, e viene per liberarci dagli esili che imprigionano la vita e il cuore.
Il carattere sbagliato, i difetti, i vizi, i peccati sono tante grosse catene che legano la nostra vita impedendoci di viverla bene, di fare scelte giuste, di godere del tempo, di apprezzare gli affetti, di assaporare la bellezza di quanto viviamo.
Il peccato ci incatena, e le catene provocano tristezza al cuore.
Accogliamo Gesù e insieme a lui spezziamo le catene.
Don Michele Fontana