Avere più tempo per stare a casa, avere la possibilità di fare meno cose nella nostra giornata, avere Tempo, porta inevitabilmente a pensare … riflettere … riscoprire noi stessi e alle volte, avvertire maggiormente le nostre paure, le nostre ansie, le nostre sofferenze.
Oggi più che mai, visto quello che il mondo intero sta vivendo, visto quello che noi, in prima persona, stiamo vivendo, questo ci spaventa terribilmente e molto spesso ci porta a voler uscire, scappare da noi stessi!
Chi avrebbe voglia di dare ascolto alle proprie “crisi interiori”? Probabilmente nessuno. Eppure, in questi giorni, siamo costretti a farlo, siamo costretti a “convivere con noi stessi”, siamo costretti finalmente ad affrontare un lavoro introspettivo, a guardarci dentro!
Per il cristiano la ricerca interiore, si concretizza nel dialogo con Dio… E quelle paure, quelle sofferenze che si portano dentro e che tanto spaventano, danno invece l’aiuto, e lo sprone a ricercare la forza di affrontarle con coraggio, nell’incontro con Lui, nella Sua Parola, nella preghiera!
Una preghiera che diventa fervente, costante, sincera. Una preghiera che aiuta ad amare quel disagio interiore, perché è proprio quel disagio, che avvicina a Dio e fa scoprire i segni della Sua Grazia.
È proprio quella sofferenza opprimente, che portando all’incontro con il Signore, paradossalmente rende più forti!
Mi torna così alla mente una frase, che spesso ho trovato riportata nelle citazioni di San Pio da Pietralcina: “Soffro solo quando non soffro”.
Un’ affermazione piuttosto strana, eppure tanto strana quanto vera!
Se solo si riscoprisse nella sofferenza la vicinanza di Dio a noi, e contemporaneamente la nostra a Lui, Chi non amerebbe quella sofferenza?
La pace e la gioia piena, vera, quella forza interiore che tranquillizza e fa pensare che davvero tutto andrà bene e che deve passare per forza da quella grande sofferenza, vale più di mille momenti di felicità, fugaci e passeggeri!
Ilaria Froio.
