Il profeta Elia aveva predetto un lungo periodo di siccità a causa delle scelte scellerate del re Acab che, spinto dalla moglie Gezabele, aveva introdotto in Israele il culto per un dio straniero: Baal.
A causa di queste accuse, e per le sciagure annunciate, il profeta era ferociamente perseguitato dalla regina.
Durante la carestia che egli aveva predetto dovette scappare da ripetuti tentativi di assassinio, e si rifugiò nella città di Sarepta (nell’attuale Libano).
Da qui prende avvio la prima lettura della messa odierna.
Giunto a Sarepta, l’uomo di Dio incontrò una vedova ridotta all’estremo a causa della povertà e della fame, a cui chiese di offrirgli una brocca d’acqua e un pezzo di pane.
La vedova rispose che aveva solo un pugno di farina nella giara e un goccio d’olio nell’orcio per un ultimo pasto con il figlio prima di attendere inesorabilmente la morte.
Il profeta ripetette la richiesta, rassicurandola dell’intervento di Dio: “Non temere … La farina della giara non si esaurirà e l’orcio dell’olio non diminuirà“.
La donna fece quanto ordinato, poi mangiarono lei, il profeta e la casa di lei per diversi giorni.
“La farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì“.
Quella donna sconosciuta, povera, straniera e pagana trova posto d’onore addirittura nella Bibbia, e quel gesto di fede diventa “parola di Dio”, esempio di abbandono e affidamento a lui.
Nel linguaggio del poker il termine “all-in” indica l’atto estremo di un giocatore che punta tutte le chips che gli sono rimaste.
La vedova di oggi (così come quella narrata nel Vangelo) fa un “all-in” della fede, puntando tutto quanto sulla misericordia del Signore. E ne esce vincitrice!
Avere fede è avere il coraggio di fare “all-in” in ogni situazione, offrendo tutto ciò che si ha sull’altare della vita.
All-in della fede vuol dire smettere di puntare energie, tempo e risorse in cose, persone e attività inutili per consegnare cuore e progetti al Signore.
All-in della fede significa affidare a Dio ogni minuto della giornata e viverlo nella sua volontà.
All-in della fede significa essere consapevoli che ciò che doniamo al Signore non è mai perso, ma da lui restituito cento volte tanto:
“Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del Vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi“.
Don Michele Fontana