“Quello che vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate nell’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze“.
Quest’invito apre il discorso missionario di Gesù che ascolteremo questa domenica. Un’esortazione che annuncia due rivelazioni e invita a una missione.
“Quello che vi dico nelle tenebre“.
Chiaro riferimento a cose dette nel segreto, ma anche ai periodi bui della vita in cui ci sovrasta il cielo pecioso della notte interiore; allunghiamo lo sguardo e tutto appare spento, senza una stella che illumini la speranza.
Quando tristezza, paura, ansia, preoccupazioni, malattie, dolori, lutti, ispessiscono l’aria e tolgono il respiro… proprio in quei momenti, anzi, attraverso quei momenti il Signore parla, prende in mano la nostra vita e l’accompagna con la parola della sua misericordia.
“Quello che ascoltate nell’orecchio“.
L’immagine è di un sussurro quasi impercettibile, in contrasto con il canglore assordante della vita quotidiana. La voce del Signore si percepisce dove c’è silenzio, meditazione, raccoglimento, quiete.
Quello che Gesù “bisbiglia” nelle “tenebre” siamo chiamati ad annunciarlo nella luce e dalle terrazze. Queste ultime immagini richiamano l’importanza della testimonianza fatta soprattutto con la vita.
Ecco perché il testo sembra scorrere verso l’asserzione:
“Chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli“.
Don Michele Fontana