Il Vangelo di questa domenica, continuando il discorso delle Beatitudini, riporta due detti del Signore che riguardano la nostra identità di cristiani, introdotti dalla formula “voi siete” (Matteo 5,13.14).
Utilizzando la seconda persona plurale (voi), Gesù chiarisce che parla di tutti i discepoli, singolarmente e presi insieme, in quanto comunità.
Utilizzando il presente del verbo essere (siete), comunica, inoltre, che si riferisce non a quello che dovremmo diventare, ma a ciò che già siamo: “sale della terra… la luce del mondo…“.
“Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli“.
Nel Vangelo secondo Giovanni, Gesù dirà di sé: “Io sono la luce del mondo” (Giovanni 8,12).
Nell’annuncio di oggi associa anche noi, in quanto comunità, a questa sua irradiazione, che risplende nelle opere buone e belle (l’aggettivo greco kalos conserva entrambi i significati).
Siamo, così, tutti invitati a essere persone splendide, attraverso la pratica della bontà e la bellezza della verità.
D’altronde, quando vogliamo dire che una persona è brava, usiamo l’espressione: è splendida, emana luce.
Don Michele Fontana