Terminato il periodo pasquale, la prima festa del tempo ordinario è dedicata alla Santissima Trinità, quasi a suggerirci che nella vita di tutti i giorni dobbiamo imparare a partire da Dio per affrontare ogni cosa con lui, e in lui orientare nel bene anche le difficoltà.
Questa domenica, quindi, celebreremo il mistero della Trinità consapevoli che, come afferma S. Agostino, “Dio si conosce meglio non conoscendolo“, perché, come aggiunge S. Tommaso, “la suprema conoscenza di Dio è conoscerlo come sconosciuto“.
Ma, se il mistero di Dio ci è intellettivamente irraggiungibile, perché una festa?
Non per sforzarci di conoscerlo razionalmente, ma per lasciarci da lui conoscere, per farci incontrare dal suo abbraccio d’amore.
Scopriremo, così, che egli è “Amante della vita” (Sap 11,26) e noi, fatti a sua immagine, ci realizziamo, ricomponiamo armoniosamente tutti i tasselli del nostro essere, solo se ci lasciamo amare da lui e a nostra volta amiamo lui in noi stessi, negli altri e in tutto il creato.
Don Michele Fontana