Nel racconto del Vangelo di questa domenica, Gesù risorto appare a Pietro e altri sei discepoli, sulle rive del lago di Tiberiade, quando i primi bagliori del sole domenicale diradano il buio fitto di una notte di delusione per la vana fatica di una pesca infruttuosa.
Dalle barche non subito lo riconoscono mentre li incoraggia a gettare di nuovo le reti, dando anche indicazioni precise: “Dalla parte destra“.
E non tarda il frutto di quella misteriosa obbedienza: un’abbondanza di “centocinquantatre grossi pesci” riempie gli scafi fino a farli quasi affondare.
Il “discepolo amato” riconosce Gesù dal segno dei pesci, così come qualche settimana prima, entrando nel sepolcro vuoto, lo ha riconosciuto dal segno dei teli.
Il Risorto si ferma, quindi, a mangiare con i presenti, poi prende in disparte Pietro e gli affida la cura delle “pecorelle“. Un invito reiterato tre volte, cioè solenne e irrevocabile, a quello stesso apostolo che non riesce a dire a Gesù: “Ti amo“, ma solo: “Ti voglio bene“.
Chiedendo ai discepoli di gettare con pazienza le reti nel lago di Tiberiade, dopo una notte sterile, il Signore oggi invita anche noi a gettare di nuovo le reti, questa volta con lui, là dove abbiamo fallito.
Se ci crediamo, e ascoltiamo il suo invito e, soprattutto, le sue indicazioni, sarà lui a rifar riempire le nostre barche.
Don Michele Fontana