“Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te“.
Con questo invito fatto per bocca del profeta Isaia si apre la Liturgia della Parola dell’Epifania.
La solennità che stiamo festeggiando ricorda la visita dei Magi che, venuti dall’oriente, si misero alla ricerca del neonato “re dei Giudei” per adorarlo.
Ad avvisarli e condurli fino alla grotta (passando per Gerusalemme) fu un misterioso astro apparso nel cielo; una flebile stella che erano stati bravi a riconoscere.
In quei sapienti è rappresentata tutta l’umanità, continuamente bisognosa d’incontrare il Signore, che come essi necessita di una stella che li guidi.
Ecco, dunque, un messaggio che viene dall’incipit della prima lettura della Messa: “Alzati, rivestiti di luce“.
Noi, discepoli di Gesù, siamo chiamati a condurre le persone a lui, alzandoci e rivestendoci di luce. Quando brilliamo d’amore, siamo “stella” e ogni luogo in cui ci troviamo diviene “grotta” dove si può incontrare Gesù.
Alziamoci, dunque; non rimaniamo riversi nei problemi quotidiani; solleviamo la mente e il cuore distaccandoli dalle anguste preoccupazioni; eleviamo lo spirito oltre i piaceri futili ed effimeri; leviamoci dalla sedentarietà e disponiamoci a camminare
E poi…
rivestiamoci di luce: di Gesù, che è la luce vera.
Rivestiamoci di quell’amore che si irradia dagli occhi, risplende nel sorriso, abbraccia con i gesti, si fa udibile nelle parole.
Oggi è la festa dell’Epifania, ma affinché non sia un semplice ricordo di un evento del passato, dobbiamo trasformarla in avvento che illumina il presente. Perciò alziamoci e vestiamoci di luce, come una flebile stella, per indicare ai tanti Magi contemporanei in cerca del Signore che il luogo dove trovarlo è proprio lì, la loro stessa vita.
Don Michele Fontana