Dio aveva scelto il popolo ebraico, ricolmato di benefici e guidato nel lungo esodo.
Giunti, dopo oltre quarant’anni di deserto, sulle sponde del fiume Giordano, difronte la terra promessa, il Signore chiede di stipulare un’alleanza.
Lui sarà il loro Dio, ed essi saranno il suo popolo.
Loro seguiranno i sentieri da lui indicati, ed Egli li accompagnerà con la sua protezione e benedizione.
La domanda di fondo è: Chi scegliere? Dio o gli dèi stranieri?
Gli dèi al di là del fiume esigono meno, sono più comodi, ma “hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano”.
La risposta quel giorno fu: Scegliamo Dio!
Nel Vangelo, troviamo un’esperienza analoga.
Gesù ha scelto i discepoli ed è diventato come un padre per loro.
Viene però il momento che anche ad essi è posta l’alternativa.
Dopo il discorso sul pane di vita (che abbiamo seguito nelle ultime quattro domeniche) chiede loro: volete rimanere con me, o andarvene?
Alcuni se ne vanno. I Dodici restano.
Anche noi, come gli Israeliti e i primi discepoli, siamo stati scelti. Scelti per amore.
A nostra volta, oggi stesso, siamo invitati a rinnovare la scelta:
Chi vogliamo seguire?
Don Michele Fontana