Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e li porta su un’alta montagna, in un luogo in disparte, loro soli.
Mentre prega, si “trasfigura”.
Matteo parla di “vestiti bianchi come la luce”; Marco li descrive “splendenti, bianchissimi, quali non li potrebbe rendere nessun lavandaio sulla terra”; Luca li definisce “sfolgoranti”.
Il mutamento mostra un volto altro, luminoso, trasfigurato da una luce che può essere solo divina.
In questo contesto appaiono Mosè ed Elia, che s’intrattengono con Gesù.
Mosè rappresenta la Legge, che su un altro monte, il Sinai, aveva ricevuto da Dio.
Elia è l’immagine del vero profeta: anche lui su un monte aveva incontrato Dio nella “voce di un silenzio sottile”.
Entrambi sono lì a testimoniare che tutta la Sacra Scrittura (Legge e Profeti) parlano a Gesù perché parlano di Gesù: ora Dio s’incontra nel “Figlio amato”!
Nella Trasfigurazione il volto, la pelle, le stesse vesti di Gesù diventano luce nella luce.
La Luce è il mantello di Dio.
Da cristiani anche noi siamo chiamati a essere luce, a lasciarci trasfigurare il volto dall’amore!
Don Michele Fontana