Questa domenica il Vangelo ricorda la parabola delle damigelle che, nelle celebrazioni nuziali, erano incaricate ad accogliere e accompagnare lo sposo alla cerimonia delle nozze. Poiché a quel tempo era usanza celebrarle di notte, le damigelle erano dotate di lampade.
Nel racconto di Gesù, cinque damigelle sono sagge e cinque stolte. Le prime, infatti, hanno portato con sé l’olio per le lampade; le seconde, al contrario, non l’hanno portato.
Lo sposo tarda ad arrivare e tutte si addormentano.
A mezzanotte viene annunciato l’arrivo dello sposo. Le stolte finalmente si accorgono di non avere l’olio per le lampade, e lo chiedono alle sagge. Ma queste rispondono che non possono darlo, perché non basterebbe per tutte.
Mentre le prime vanno in cerca dell’olio, le seconde entrano con lo sposo nella sala del banchetto, e la porta viene chiusa.
Quando le stolte ritornano, bussano, ma la risposta è perentoria: “Non vi conosco“. E rimangono fuori.
Cosa vuole insegnare Gesù con questa parabola?
Che dobbiamo tenerci pronti all’incontro con lui: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora“.
Aggiunge, inoltre, che “vegliare” non significa soltanto non dormire, ma essere preparati: tutte le damigelle dormono, ma all’arrivo dello sposo alcune sono pronte e altre no.
Qui sta il significato dell’essere saggi: si tratta di non aspettare l’ultimo momento della vita per collaborare con la grazia di Dio, ma di farlo già da adesso.
Sarebbe utile domandarsi: Se oggi fosse il giorno dell’incontro con lo Sposo, sono preparato?
L’olio è il simbolo della carità che alimenta, rende feconda e credibile la luce della fede. La condizione per essere pronti all’incontro con il Signore è una vita cristiana ricca di amore e carità per il prossimo.
Se cerchiamo di compiere il bene, con gesti di amore, condivisione, servizio a chi è in difficoltà, possiamo stare tranquilli: il Signore potrà venire in qualunque momento; anche il sonno della morte non ci spaventa, perché abbiamo la riserva d’olio, accumulata con le opere buone di ogni giorno.
Don Michele Fontana