Mentre camminano, insieme a Gesù, diretti verso Gerusalemme, i discepoli discutono tra loro chi sia più grande.
Gesù non li rimprovera, non li accusa, e con tanta pazienza compie un gesto spiazzante: abbraccia un bambino.
Il Vangelo in un abbraccio!
Il Vangelo che si fa abbraccio, e l’abbraccio che si fa Vangelo, svelando il volto inaudito di Dio che, più che onnipotente, è onni-abbracciante (abbraccia tutti).
In quel bambino, Gesù mette al centro chi è inerme, disarmato, indifeso, senza diritti, debole, dicendoci che è abbracciato da Dio.
Un gesto gravido di significato che si ripropone alla nostra coscienza cristiana nell’esemplarità di Papa Francesco.
Un gesto attraverso cui Gesù chiede a ciascuno di noi di abbracciare pure lui come un bambino, invitandoci a vivere la fede con estrema tenerezza.
In questi due abbracci (ai “piccoli” e a lui) sta la nostra vera grandezza.
Don Michele Fontana