A un certo punto del suo apostolato, Gesù si sofferma un po’ con i discepoli per aiutarli a chiarire le idee sulla sua persona.
Lo fa attraverso un piccolo sondaggio.
Lungo la strada chiede loro: “La gente, chi dice che io sia?“. Ognuno risponde riportando il pensiero del popolo, che vede in Gesu il ritorno di Giovanni il Battista o di uno dei profeti.
A questo punto la domanda si fa diretta: “Ma voi, chi dite che io sia?“. La richiesta non nasce da un semplice desiderio di pettegolezzo, ma da uno scopo pedagogico preciso: aiutarli a conoscere bene chi stanno seguendo e cosa aspettarsi da questa sequela.
Credo che questa domanda dovremmo porla ciascuno per se stesso.
Innanzitutto dobbiamo chiederci: Chi sono secondo gli altri? Come mi vedono? Cosa si aspettano da me?
E poi domandarci con attenzione: Chi effettivamente devo essere secondo il cuore di Dio? Come mi vede? Cosa si aspetta da me?
Infine queste domande dovremmo porle in riferimento a persone (religiosi, maestri, allenatori, professionisti, vip, ecc.) e a realtà sociali (amicizie, associazioni religiose, politiche, culturali, sportive, ecc.) che seguiamo, del cui stile di vita e del cui pensiero ci lasciamo influenzare: Chi sono secondo il pensiero di Dio? Cosa dobbiamo ascoltare del loro insegnamento o seguire del loro esempio?
Don Michele Fontana