Oggi il Vangelo narra dell’apparizione dell’angelo a Zaccaria per annunciargli la nascita del figlio Giovanni, il Battista (Lc 1,5-25).
Il brano commenta: “Vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta … Mentre svolgeva le sue funzioni sacerdotali … durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte … di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso”.
Non tutti sanno che questi versetti consentono di stabilire la data del Natale!
Com’è di dominio pubblico, la Chiesa quando dovette scegliere le date per fissare le feste cristiane optò per quelle legate a festività pagane preesistenti. In pratica avveniva l’inverso di quanto accade oggi: prima erano le feste pagane che venivano cristianizzate, ora sono le feste cristiane ad essere paganizzate. Basti vedere com’è vissuto il nostro caro Natale.
Seguendo questa scelta di cristianizzazione di feste precedenti, la data della celebrazione della nascita di Gesù fu scelta per soppiantare quella della nascita del dio Sole (Natale Solis invicti) che era fissata al solstizio invernale (21-22 dicembre), quando il sole sembra rinascere perché le giornate si allungano e appare sempre più in alto nel cielo.
Ebbene, secondo gli studi di cui parlavamo prima, la scelta di questa data è quanto mai felice: sembra, infatti, che Gesù sia nato proprio in quei giorni.
Per capire meglio, ritorniamo al racconto di Zaccaria. Il Vangelo annota che il padre del Battista apparteneva alla classe di Abia, e l’apparizione avvenne mentre esercitava nel turno della sua classe. “Mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe”.
Nel tempio di Gerusalemme, secondo disposizioni risalenti addirittura al re Davide, erano stabiliti ventiquattro classi di sacerdoti che si alternavano in turni settimanali due volte l’anno.
Alcuni studi condotti già dal 1953 da scienziati e specialisti come la francese Annie Jaubert e Shemarjahu Talmon, dell’Università Ebraica di Gerusalemme, realizzati soprattutto su un testo di fondamentale importanza come Il Calendario dei Giubilei (apocrifo ebraico che risale alla fine del sec. II a. C.), permettono di precisare meglio la turnazione dei servizi sacerdotali nel tempio. Secondo queste ricostruzioni il turno di Abia, prescritto due volte l’anno, ricorreva dall’8 al 14 del terzo mese, e dal 24 al 30 dell’ottavo mese, che corrisponde all’ultima decade di settembre.
L’annunciazione a Zaccaria e il connesso concepimento di Giovanni, sarebbero avvenuti quindi tra il 24 e il 30 settembre.
Seguendo questa data, il Battista sarebbe nato 9 mesi dopo, quindi intorno al 24 giugno, guarda caso il giorno in cui si festeggia liturgicamente.
Dal Vangelo secondo Luca sappiamo che Maria ricevette l’annuncio dell’angelo Gabriele, e contestualmente rimase incinta di Gesù, tre mesi prima della nascita di Giovanni Battista, sei mesi dopo la visita a Zaccaria. Questo evento, pertanto, dovremmo fissarlo intorno al 25 marzo. Anche in questo caso la festa liturgica è coerente.
Infine, la nascita di Gesù dovrebbe essere posta nove mesi dopo il concepimento. Nove mesi dopo il 25 marzo arriviamo al 25 dicembre!
Don Michele Fontana