Con oggi inizia l’ottavario di Natale.
Dalla Messa odierna le letture e le preghiere fanno più esplicito riferimento alla nascita di Gesù per aiutarci a entrare nello spirito del Natale. Sì, lo spirito del Natale, quello vero, da non confondere con i messaggi sdolcinati dei film americani fatti di babbi natale e alberelli, senza nessuna menzione a Colui che è il motivo, la fonte e la causa di tanta gioia.
Chi partecipa a Messa oggi ascolta la proclamazione della Genealogia di Gesù così come è narrata nel Vangelo secondo Matteo (Mt 1,1-17).
Un lungo elenco di nomi, che riportano la discendenza di Abramo, da padre in figlio, passando per il re Davide, fino a Giuseppe, e quindi a Gesù.
Dietro quei nomi vi sono vite, speranze, attese, sacrifici, gioie e dolori di uomini e anche di donne.
Molti di quei volti sono noti perché citati nella Bibbia, altri sono sconosciuti.
Diversi hanno goduto di una vita regale, altri sono vissuti in odore di santità, qualcuno è pubblico peccatore, molti hanno avuto una vita comune.
Qualcuno è ricordato per aneddoti festosi e fastosi, altri per una vita intrisa di dolore.
In ciascuno è racchiuso il senso dell’esistenza fatta di amore, contraddizioni, cadute, riscatti, violenze, passioni, fatiche, fede.
La genealogia oggi vuole dirci proprio questo: Gesù viene per abbracciare ogni condizione umana, ogni persona, e portarla nella benedizione promessa ad Abramo.
In quei nomi ciascuno può inserire il suo nome, in quelle vite ciascuno può riconoscere la propria vita, in quelle storie ciascuno può rileggere la propria storia … e scoprire sorprendentemente che Gesù l’ha assunto, l’ha fatto propria per non lasciare nessuno da solo.
Don Michele Fontana.