Il Vangelo di questa domenica ci porta in una casa di Betania, da tre fratelli Lazzaro, Marta e Maria, che Gesù solitamente andava a visitare nei viaggi a Gerusalemme.
Durante una di quelle visite, Marta, tutta indaffarata per dare ospitalità al Signore, si lamenta della sorella perché sta seduta ad ascoltarlo e non l’aiuta.
Marta è, così, immagine di ognuno di noi quando siamo preoccupati di fare, agire, correre.
Maria, invece, ci rappresenta quando cerchiamo di fermarci per riflettere.
Quando Marta chiede a Gesù di rimproverare la sorella perché non la sta aiutando, riceve un’inaspettata tiratina di orecchie dal Maestro.
“Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose… Maria si è scelta la parte migliore“.
Gesù rimprovera Marta non per il servizio, ma per il suo “agitarsi”.
Non dice che la parte di Marta è quella sbagliata e quella di Maria quella giusta. Le due non si oppongono, ma si completano.
Marta ha bisogno di Maria.
Maria ha bisogno di Marta.
La preghiera ha bisogno di azione, e l’azione ha bisogno della preghiera.
Ognuno di noi è, quindi, nello stesso tempo un po’ Marta e un po’ Maria.
Abbiamo bisogno di fare, ma anche di pensare, meditare, metterci in ascolto.
L’urgenza del fare spesso ci assilla. I problemi da risolvere sono sempre tanti e rischiamo di “agitarci” e dimenticare le cose essenziali.
Il Vangelo di oggi non chiede di scegliere chi essere tra Marta e Maria, ma invita a coniugare l’agire con la riflessione che nasce dall’ascolto del Signore, e trova la forma privilegiata nella preghiera.
Don Michele Fontana